Under_Deep – Bibert Marcell
Nel 2011 definivo il lavoro di Bibert Marsell come una ricerca attuale giocata tra immagini del contemporaneo e della tradizione, una lettura ironica e disincantata della realtà. Oggi mi trovo a guardare nuovamente il suo percorso artistico in questa nuova tappa creativa “Under_Deep”. Ciò che non è cambiato è il senso di sbigottimento; permane come allora quella sensazione di restare in bilico su un filo teso tra le cime di iceberg. Opere, ancora lontane dal compiacere e lusingare chi guarda, che svettano massicce a dispetto della gravità e ci lasciano increduli con il naso per aria. Per il resto ho davanti un lavoro il cui mutamento mi è abbastanza chiaro. Bibert Marsell, maestro di collages, ne ha esposti per anni centinaia di metri quadrati ben mappati e lavorati, scoprendo strati su strati, pieghe nascoste e strappi più intimi: praticamente una pelle, fatta di carta e grafiche. Come un sapiente conciatore, per anni ha lavorato intensamente su superfici sensibili. Ora il suo lavoro sembra scivolato “sotto pelle” e sceso giù, neanche tanto discretamente, nelle profondità umane. Personaggi e miti del nostro repertorio o patrimonio culturale-iconografico, si svelano fragili più che mai, non ci fanno sorridere e non ci accompagnano nella quotidianità come in “SRH CoolAge” (2001), come nei nostri sogni o nelle nostre fantasie; non sono più eroi invincibili dei nostri o di altri tempi. Si mostrano oggi nella serie “Disperception”, impauriti, arrabbiati, persi in riflessi deformi e impietosi, tenuti in ostaggio in gabbie fatte di effetti ottici e trattati senza rispetto, come fanno a volte la vita e il tempo con i comuni mortali. La malattia, il dolore e la morte insieme alla passione e alla vita, quella che palpita e scorre appunto sotto pelle, coesistono in un universo nuovo di immagini intense che hanno un dono raro, quello della dinamica, custodiscono il movimento. Queste opere respirano e ci fanno sentire vivi, partecipi, capaci di assistere, comprendere, compatire. In questo senso pare chiave l’opera “Abbiate Pietà” in cui Bibert Marsell interpreta la Pietà di Michelangelo inserendola in un contesto simile a un’Apocalisse Contemporanea. Un nuovo dramma del tutto terreno piove sul dolore contenuto e dignitoso delle due figure protagoniste, mentre la loro perfetta sofferenza resta chiusa in una mandorla divina, tutto attorno urla e chiede Pietà.
Marzo 2015
@Key Gallery
via Borsieri 12 – Milano (Isola)