Interiores Cubanos | Mostra fotografica di Francesco Allegretti
KEY GALLERY presenta:
INTERIORES CUBANOS | Mostra fotografica di Francesco Allegretti
Dal 16 dicembre 2022
Inaugurazione venerdì 16 dicembre ore 18.00
Via Pietro Borsieri 12 Milano
Una Cuba introspettiva, sociale e personale, collettiva e individuale.
Con la pandemia sullo sfondo, nel tentativo di ripartire ma da sola, chiusa dall’embargo con tutto ciò che questo comporta, nella popolazione e nei singoli. “Interiores cubanos” è il nuovo progetto fotografico di Francesco Allegretti, realizzato nella capitale dell’isola centroamericana, L’Avana.
Immagini che trasmettono le condizioni del popolo cubano in questo preciso momento storico e i sentimenti di individui che incarnano le contraddizioni di un’isola addolorata e carismatica, immortale nella sua storia ma nella quotidianità reale, cruda. Dopo aver rappresentato il popolo peruviano in Italia, focalizzandosi su un’integrazione riuscita dei sudamericani nel nostro Paese, con il progetto su Cuba Allegretti ha fatto il percorso inverso: è andato di persona sull’isola per raccontare le persone all’interno del proprio contesto, in una quotidianità radicata nelle tradizioni e nella storia. Un lavoro a 360°, che racconta varie sfaccettature della vita cubana nella post pandemia: street art , ma anche scatti all’interno delle abitazioni, in cui convivono spazi angusti e giganteschi con arredamenti vintage per tradizione, non per moda o fascino. Una sorta di ricchezza inconsapevole all’interno di una povertà diffusa, una sorta di aristocrazia in un contesto di precarietà.
In che tempi hai realizzato il progetto? Con quali tematiche?
Si tratta di circa sei mesi di lavoro, come ogni progetto che realizzo. Ho svolto questo servizio durante il mio viaggio a L’Avana ad agosto. Ad avermi attirato è lo spirito vintage cubano: le divise, i colori, gli spazi anche all’interno dei quali lavorano. La quotidianità cubana viene raccontata in varie sfaccettature. Per esempio, ho assistito allo spettacolo del Tropicana, uno dei teatri più importanti del Sudamerica con una rappresentazione fantasmagorica, quasi hollywodiana. Nel progetto c’è un reportage su uno spettacolo di tre ore che è un classico della cultura cubana. Ma poi si passa a foto di strada e a scatti all’interno di queste abitazioni che trasudano di individualità e sociale.
Sono foto spontanee?
No, le ho costruite e messe in scena. Possiamo definirle cinematografiche. Ovviamente non sapevo cosa avrei trovato ma il progetto era pensato da prima. Ogni scatto è stato realizzato con attenzione dettagliata a flash e luci, con accortezze che ho sempre utilizzato nel mio lavoro da fotografo professionista. Quasi come se fossero dei set pubblicitari, ritratti all’interno di un contesto di reportage. Ci sono dei riferimenti a scatti realizzati nel mondo della moda, per intenderci.
Come è strutturata la mostra?
Sono presenti poche grandi opere, mentre su uno schermo gireranno in loop tutte le altre foto. C’è un connubio tra tradizione e innovazione, tra scatti fisici e digitali. è una cosa a cui tengo molto. E poi è presente il libro, componente fondamentale della mostra dal momento che offre un senso di completezza e dà un chiarimento su quello che è il progetto a tutto tondo. All’interno del libro sono presenti un centinaio di foto, mentre nello schermo saranno di più. Circa un migliaio.
Francesco Sessa
In occasione della mostra per gli amanti del digitale, sarà disponibile dal giorno dell’inaugurazione su Opensea una foto in versione NFT sulla pagina della galleria (opensea.io/keygallerymilano).
Dicembre – Gennaio 2023
@Key Gallery
via Borsieri 12 – Milano (Isola)